22 ottobre – 6 gennaio
Disegni, sculture, fotografie, cartoline, dattiloscritti, manifesti, libri. Saranno esposti opere e documenti relativi all’attività di un gruppo di artisti dissidenti ungheresi, risalenti agli anni Sessanta e Settanta, raccolti e messi in salvo dal Museo Ludwig di Budapest.
Bálint Szombathy, Lenin In Budapest, 1972-2010 | Ludwig Museum – Museum of Contemporary Art, Budapest
Sándor Pinczehelyi, Sickle and Hammer 3, 1973 | Ludwig Museum – Museum of Contemporary Art, Budapest
Attraverso i lavori di Endre Tót, Judit Kele, Sándor Pinczehelyi, Bálint Szombathy, András Baranyay, Tibor Csiky, Katalin Ladik, László Lakner e di altri, la mostra racconterà le “tecniche di evasione” messe in atto dagli autori per sfuggire ai controlli, per stordire la censura, per eludere il potere, deriderlo e lasciarlo interdetto. Una storia dell’arte meravigliosa e commovente come sempre lo sono le storie di clandestinità e sotterfugio, fuga ed elusione. La mostra inaugura una serie di appuntamenti espositivi destinati a valorizzare e ad approfondire il patrimonio di importanti archivi della contemporaneità.
A cura di Giuseppe Garrera, József Készman, Viktória Popovics e Sebastiano Triulzi.
Orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedì ore 10-20
venerdì e sabato ore 10-22.30
lunedì chiuso