di Sonya Kelly
con Cecilia Di Giuli, Valeria Flore, Edoardo Purgatori, Nicola Civinini e Maurizio Mario Pepe
regia Maurizio Mario Pepe
Scritto da Sonya Kelly (The Wheelchair on my Face, How to Keep an Alien), Furniture esplora la percezione e il possesso delle cose, raccontando la vita di sei persone. L’ironia e l’intuizione della commedia di Kelly sono ben bilanciate, attraverso tre atti unici collegati per tematica, in cui i protagonisti si relazionano più facilmente alle cose che non tra loro. Il primo atto si svolge in una importante mostra di modernariato; mobili che hanno superato il loro umile scopo “utilitaristico” e si sono trasformati in “opere d’arte senza tempo”. La tensione divampa tra un marito superficiale, Ed, e una moglie sensibile, Alex. Lui è un’artista in difficoltà che trema al pensiero che la moglie possa confondere le opere d’arte in esposizione con semplici oggetti di uso quotidiano e finisca per sedersi su ciò che lei crede essere una sedia per il galà ma che è invece un’opera d’arte, con conseguente innesco dell’allarme davanti tutta la raffinata platea di intenditori. Il secondo atto, è un percorso tra passione, consumismo e illusione. Tale è la chimica tra i due personaggi femminili, Steff e Dee, che si sono conosciute su una app di incontri, e che bruciano di passione l’una per l’altra. Ma l’ardore sarà ben presto spento dalla presenza orribile di una poltrona vecchio stile, inaccettabile per i gusti minimalisti e puntuti di Steff. Il terzo quadro vede George, un omosessuale anziano, nei suoi ultimi giorni di vita, organizzare il suo testamento. Vorrebbe lasciare a Michael la sua vecchia chaise longue che apparteneva a Danny La Rue. Dice: “Barbra Streisand vi si sedeva sopra. Rudolph Nureyev ci si è seduto sopra … Judy Garland ci è svenuta”.
Nel discutere con Michael dell’importanza della chaise lounge, George parla a se stesso, considera la sua esistenza come una battaglia vinta duramente. “L’arredamento non è sentimentale”, riflette, “Puoi amarlo, ma non si ricorderà di chi sei”.
Messa in scena Compagnia “La Forma dell’Acqua” / Produzione Khora Teatro